È ormai un continuo crescendo di allerte e avvertimenti il bollettino climatico degli scienziati, d’accordo all’unanimità su quando sia in pericolo il nostro pianeta. E i dati, di anno in anno, continuano a peggiorare. Il 2017 che sta per volgere al termine è stato infatti il secondo anno più caldo del pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,87 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.
E’ quanto emerge dalle elaborazioni degli ultimi dati relativi ai primi nove mesi della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che registra le temperature mondiali dal 1880. Un risultato determinato dal fatto che dall’inizio dell’anno ogni mese si è classificato tra i primi quattro più caldi da 138 anni.
Con una sequenza negativa ormai da quasi un secolo e mezzo per gli scienziati non c’è più possibilità di equivoco: il nostro pianeta sta diventando sempre più caldo. Si tratta, insomma, dell’ennesima conferma della tendenza al surriscaldamento del pianeta dopo che nel ventunesimo le temperature annuali hanno fatto segnare per ben cinque volte il record: 2005, 2010, 2014 e 2015 e 2016 che è tuttora l’anno più caldo di sempre.
Le anomalie sono evidenti anche in Italia dove lo smog che assedia le città sta peggiorando la situazione. Le cose non vanno meglio nelle campagne dove, nonostante le piogge torrenziali delle ultime settimane, è ancora allarme siccità. Ad ottobre, del resto, si è registrato un caldo record e la caduta a livello nazionale del 79% in meno di pioggia, con una punta del -92% al nord dove in molti territori è stata addirittura del tutto assente, secondo i dati Ucea relativi alla prima decade di ottobre, non fa certo ben sperare.
Gli effetti dell’alta pressione d’autunno sono solo l’ultima anomalia del clima pazzo che ha segnato tutto il 2017 durante il quale si sono registrate temperature più alte e precipitazioni nettamente inferiori alla media in tutti i mesi dell’anno, fatta eccezione di settembre in cui peraltro nell’ultima decade si sono registrate il 53% in meno di precipitazioni.
Il 2017 si appresta dunque a diventare uno degli anni più caldi e siccitosi da quanto sono iniziate le rilevazioni in Italia. Un segno di quanto è cambiato il clima? Le zanzare che continuano ancora a pungere e si moltiplicano così come gli insetti dannosi per le piante con una vera invasione biblica della “cimice marmorata asiatica” originaria dalla Cina che sta distruggendo i raccolti nei frutteti, negli orti ma anche le grandi coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia.