Ecco i più poveri d’Italia, ma solo secondo il fisco

Ogni anno subentra una legge più severa che sembra rendere impossibile l’evasione fiscale eppure coloro che dichiarano redditi da miserabili a fronte di stili di vita più che dignitosi sono sempre di più. Sono sempre di più ma fanno le stesse professioni.

Che significa? Che mentre alcuni professonisti sono praticamente impossibilitate a evadere anche un solo euro e sono vittime di controlli incrociati e studi di settore, ci sono intere categorie che fanno vite agiate eludendo il fisco e passando del tutto inosservate.

Di chi stiamo parlando? Dei piccoli commercianti, in particolare barbieri, fiorai e amministratori di condominio. E’ quanto risulta dai dati degli studi di settore relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2016. Le tabelle, pubblicate oggi dall’Agenzia delle Entrate, mostrano che nel 2016 dei 3,2 milioni di contribuenti sottoposti agli Studi il 64% è subito risultato congruo e la percentuale è salita al 71 con gli adeguamenti in dichiarazione.

Assieme alle categorie succitate ce n’è una terza che tiene botta. Qual è? Quella delle lavanderie, una professione sempre meno in voga tra i giovani che però continua ad essere fortemente richiesta con introiti più che significativi. Secondo l’Agenzia delle entrate il 55% delle persone non fornisce dati congrui all’effettivo reddito. Seguono i fiorai (47%) ma non mancano altri veri e propri professionisti dell’evasione come le discoteche (95%).

Ma non c’è da stupirsi perché del resto, il mondo del sabato sera è perlopiù un lavoro stagionale oppure legato a uno al massimo due giorni settimanali. I più precisi? Secondo l’Agenzia delle Entrate sono gli amministratori di condominio che rispetto ai calcoli degli Studi di Settore si distinguono per regolarità. E’ quanto emerge dalle statistiche relative al 2016 che li vede in testa con un 75% di congruità immediata, che sale al 79% dopo l’adeguamento in dichiarazione al reddito minimo previsto.

Tra i settori più regolari anche i laboratori professionali di analisi: risultano in regola al 68% e poi salgono al 74% dopo la ”correzione” in dichiarazione dei redditi. Si tratta di due settori dove, per il contrasto di interesse con i clienti, risulta più difficile sfuggire al fisco. Una sbarbata o un mazzo di fiori passano invece inosservati e così non è raro che si incassino migliaia di euro emettendo a mala pena una manciata di scontrini.

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