Bonus cultura: il bilancio del primo anno e le prospettive per il 2018

È ormai quasi finito il primo anno di bonus cultura ed è tempo di fare bilanci: è stato positivo? I ragazzi si sono interessati maggiormente ad attività come la lettura, il cinema o l’arte? I nati nel 1998, come noto, hanno tempo fino a Natale per spendere i loro 500 euro ma, nel frattempo, il 19 settembre 2017 è stato lanciato il bonus anche per i nati nel 1999 che avranno tempo di spendere i 500 euro fino alla fine del 2018.

Il perché si è reso necessario questo strumento è ormai noto: i consumi culturali in Italia sono più bassi rispetto alla maggior parte dei paesi europei ma sono migliorati? Purtroppo il rapporto annuale Istat 2017 propone dati preoccupanti in termini di consumi culturali: dal 2008 al 2016 si è verificato un aumento del 3,4% della quota di persone che non partecipa in nessun modo ad attività culturali, passando dal 34% del 2008 al 37,4% del 2016.

Risulta eroso soprattutto l’insieme di coloro che partecipano a una sola o a due attività culturali, che passano dal 34,7% del 2008 al 32,7% del 2016. Cero è che, almeno l’annata interessata, pur di non perdere il bonus ha cercato di avvicinarsi ad attività come la lettura o l’arte anche se non sempre con risultati soddisfacenti.

Molti, per esempio, hanno utilizzato il denaro messo a disposizione per acquistare i libri universitari oppure per andare ai concerti dei propri cantanti preferiti e, in molti casi, non si può parlare propriamente di cultura.  A fare un’analisi piuttosto completa di come sta andando è stato il quotidiano “La Stampa” secondo il quale a settembre i giovani avevano speso il 61% dei bonus ma in due attività principali: libri e concerti.

A fronte di un certo entusiasmo c’è da dire che le critiche sono state parecchie. Il primo difetto riscontrato ha riguardato soprattutto le periferie: pochissime attività convenzionate e esponenti dell’industria culturale del tutto scettici. Insomma mentre nelle grandi città è stato possibile sin da subito andare al cinema o assistere a spettacoli teatrali, musicali e non solo, le cittadine di provincia sono rimaste tagliate fuori.

A tanti non è rimasta che la soluzione di Amazon che ha fatto registrare il maggior numero di acquisti tramite App. Saranno sicuramente più avvantaggiati i nati nel 1999 che con questa seconda ondata incontreranno più attività disposte ad aderire al progetto consentendo di acquistare libri e quant’altro tramite la App.

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