Si rincorrono ormai a dozzine i falsi miti sulla pasta. Fa ingrassare, provoca intolleranze, causa gonfiori e non fornisce alcuna sostanza positiva per l’organismo sono soltanto le dicerie più comuni. Ma è proprio così?
Ecco cosa è emerso durante la Giornata Mondiale della Pasta che ha dato la parola dottoressa Serena Missori, endocrinologa e nutrizionista, autrice del libro “La dieta dei biotipi”, lanciano una serie di consigli per godersi una bella spaghettata senza rimorsi, in collaborazione con Consulcesi Club.
Un bel piatto di pasta dal condimento fumante, del resto, richiama alla mente le immagini più tradizionali delle cucine italiane e dovervi resistere sarebbe davvero un grande dispiacere. Ecco, allora, come godere di questa pietanza tipica dell’italianità, senza ripercussioni per la bilancia e senza conseguenze per la salute. Innanzitutto è opportuno prediligere la pasta di grano duro, meglio se trafilata al bronzo e anche integrale.
Meglio, comunque, scegliere gli spaghetti che hanno l’indice glicemico inferiore e quindi sono adatti anche ai diabetici e a chi deve perdere peso. Un altro aspetto da non sottovalutare, e il consiglio non vale soltanto per i buongustai, è che la pasta scotta non fa bene.
Quella al dente, infatti, dà più sazietà e ha un indice glicemico più basso. Attenzione, quindi, a non cuocerla eccessivamente. Qualora succedesse è consigliabile raffreddarla sotto un getto d’acqua corrente. C’è poi un’altra bella notizia per gli amanti delle ricette tipiche: la carbonara è amica della tiroide. Sì a una bella spaghettata saltata in padella con olio extravergine d’oliva e spezie, ma ogni tanto concediamoci anche una carbonara con uova, pancetta (preferibilmente senza nitriti) per aggiungere un boost di proteine.
Fra l’altro questa associazione stimola la tiroide: ricordiamoci di associarla a della verdura amara come ad esempio la rughetta per ridurre la ritenzione idrica che un piatto di pasta abbondante potrebbe causare. Un’ultima sorpresa? La pasta di sera rilassa e fa anche dimagrire, combatte l’insonnia, è adatta a chi è in menopausa e ha le vampate o per chi soffre di sindrome premestruale.
Questo perché la pasta favorisce la sintesi di serotonina e di melatonina facendo assorbire maggiormente il triptofano e quindi ci fa rilassare e favorisce il sonno. Se ci rilassiamo si riducono gli ormoni dello stress, fra cui il cortisolo, che favoriscono l’aumento di peso.
Il biotipo nervoso cerebrale può concedersi una bella spaghettata a ogni pasto, il biotipo linfatico che deve perdere peso è meglio che non la mangi proprio tutte le sere, il biotipo bilioso e sanguigno, con moderazione e associando la pasta al consumo di verdure, può mangiarla sempre.